null Report degli eventi meteorologici, di piena e di frana dal 23 al 27 giugno 2024

Nel periodo compreso tra il 23 e il 27 giugno 2024 un minimo di bassa pressione posizionato sul Golfo Ligure, in un contesto che vedeva anche  temperature dei mari Mediterraneo e Adriatico molto superiori alla media stagionale, ha favorito l’innesco di una spiccata instabilità. I fenomeni temporaleschi, piuttosto intensi, hanno interessato a più riprese la nostra Regione, con cumulate significative soprattutto sui settori centro-occidentali. 

I primi fenomeni si sono verificati nella notte tra il 22 ed il 23 giugno con precipitazioni diffuse che, nel corso del pomeriggio, hanno interessato a più riprese le zone dal Piacentino al Ferrarese, fino alla Romagna. Il 24 giugno l’instabilità ha coinvolto la regione da est, portando precipitazioni persistenti per buona parte della giornata, più in particolare nella zona appenninica centro-occidentale e nell’adiacente pianura. Nella mattinata del 25 giugno si sono verificati temporali anche intensi sul lato centro-orientale della Regione, che si sono progressivamente diretti verso l’Appennino, mentre altri rovesci temporaleschi intensi hanno continuato a svilupparsi nella parte centro-orientale. Il 26 giugno i fenomeni, in progressivo esaurimento da ovest verso est, hanno interessato nuovamente tutto l’Appennino regionale, dove nel pomeriggio si sono inoltre sviluppati intensi temporali sul settore centro-orientale, con spiccata intensità nelle province di Modena e Forlì-Cesena.


Mappa di riflettività del composito radar del 24/06/2024 alle 05:45 (03:45 UTC) a sinistra, alle 07:30 (05:30 UTC), a destra.


Mappa di riflettività del composito radar del 24/06/2024 alle 15:15 (13:15 UTC), a sinistra e alle 17:00 (15:00 UTC) a destra.

Non si sono verificati fenomeni grandinigeni particolarmente intensi, con chicchi di dimensione attorno a 1 cm.

Al termine dell’evento si sono registrate cumulate totali particolarmente ingenti, con picchi fino a 235 mm e 247.8 mm nel bacino dell’Enza. Le piogge più significative ai fini della formazione delle piene sono state quelle registrate dal 23 al 25 giugno, con cumulate mediamente superiori ai 150 mm sui bacini montani di Parma, Enza, Crostolo, Secchia e Panaro, con punte superiori ai 180-200 mm sulla zona collinare tra il Parmense ed il Reggiano

L’evento di precipitazione è occorso al termine di una primavera mediamente piovosa, che ha determinato condizioni di relativa saturazione dei suoli nei bacini del settore centro-occidentale della Regione. I corsi d’acqua interessati dalle piene più significative sono stati il Parma, l’Enza, il Crostolo, il Secchia ed il Panaro per gli elevati livelli al colmo raggiunti nei tratti vallivi, ma soprattutto per i rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici occorsi su affluenti minori del settore collinare.

Più nel dettaglio il Parma, la sera del 25 giugno, ha superato la soglia 2; l’Enza, sempre il 25 giugno, ha raggiunto un livello massimo di 11,82 m con un colmo prossimo o superiore alla soglia 3. Il Crostolo ha generato colmi di piena ravvicinati superiori alla soglia 3. Il bacino del Secchia, interessato a più riprese da consistenti precipitazioni, ha raggiunto un livello di 11,74 m il 26 giugno, superiore alla soglia 3 ed al massimo storico registrato. Anche il Panaro, in particolare nella sezione di Spilamberto, ha generato picchi di piena consecutivi, il maggiore dei quali prossimo alla soglia 3.

Le forti precipitazioni hanno inoltre causato localizzate esondazioni e diffusi fenomeni di erosione e trasporto solido. Allagamenti sono stati registrati anche in alcuni centri urbani, mentre in Appennino si sono verificati diffusi smottamenti, colate e riattivazioni di fenomeni franosi che hanno causato temporanee interruzioni della viabilità e disagi alla circolazione. 

Nel Piacentino si sono verificate diffuse criticità idrogeologiche con acqua e fango negli scantinati e nei garage. La situazione più critica si è verificata nella provincia di Parma, nella zona pedecollinare della Val d’Enza, dove il torrente Termina è esondato in vari punti interrompendo alcune strade provinciali, isolando alcune famiglie e causando anche una vittima. Nel Reggiano e nel Modenese le criticità principali si sono registrate sui settori montani e pedecollinari dove numerosi rii sono tracimati e diffusi smottamenti hanno trascinato terra, pietrame e detriti su strade principali e secondarie di diverse località e comuni. Nel Bolognese, in particolare nel comune di Vergato, diversi residenti sono stati fatti evacuare a causa di una frana. Meno diffusi i danni tra Forlivese e Ravennate dove non sono comunque mancate fughe di gas, frane, allagamenti di strade, garage e cantine con notevoli disagi alla circolazione. In particolare a Ravenna il giorno 25 giugno una tromba d’aria ha interessato la zona nord della provincia.

La fase perturbata ha causato anche un aumento del moto ondoso: il giorno 24 giugno, infatti, l’altezza dell’onda ha raggiunto due picchi massimi, pari a 1,41 m (alle 11:30 ora locale) e 1,30 m (alle 22:00 ora locale).


L’esondazione del torrente Termina a Mulazzano: immagini dal drone, da La Repubblica



Il fiume Secchia nella zona di Rovereto e Ponte Pioppa. Foto di Fabrizio Bizzarri da Tempo Carpi, e il ponte di Concordia sulla strada provinciale 8 sul fiume Secchia. Foto Gian Carlo Muzzarelli dalla pagina FB di Emilia-Romagna Meteo.


Funnel cloud sul Ravennate. Foto Pietro Marini, Marco Salinardi e Leonardo dalla pagina FB di Emilia-Romagna Meteo

Per ulteriori informazioni consulta il Rapporto dell’evento meteo idrogeologico e idraulico dal 23 al 27 giugno 2024.