Le valanghe diventano un fenomeno di allerta. Si tratta di una delle maggiori novità introdotte con l’aggiornamento delle procedure di allertamento. Le valanghe sono diventate infatti a tutti gli effetti un fenomeno che può dar luogo a un’allerta o a un bollettino, così come succede per gli altri eventi meteo e criticità. Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia dal precedente Bollettino Meteomont.
COS’È CAMBIATO
Fino ad ora il ‘Bollettino Meteomont’ veniva redatto dal Comando Regione Carabinieri Forestale e al suo interno venivano riportate le previsioni del grado di pericolo valanghe tenendo conto della scala standard europea EAWS (European Avalanche Warning Service) che valuta la stabilità del manto nevoso associata alla probabilità di distacco valanghe, attribuendo dei gradi crescenti di pericolo da 1 a 5.
A seguito dell’emanazione della Direttiva del Presidente del Consiglio 12 agosto 2019 “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale e per la pianificazione di protezione civile territoriale nell’ambito del rischio valanghe”, recepita nelle nuove procedure, viene ora emesso un Bollettino/Allerta Valanghe firmato dal Centro Funzionale ARPAE-SIMC e dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile che viene redatto a seguito della ricezione del Bollettino Meteomont ed emesso generalmente intorno alle ore 15 nel periodo che va da novembre ad aprile.
LA PREVISIONE
Allo stato attuale non è possibile effettuare una previsione delle valanghe dettagliata nel tempo e nello spazio, in quanto è difficoltoso rilevare con precisione le condizioni del manto nevoso in ogni punto di ciascun pendio; i pendii stessi infatti, per tipo e caratteristiche di substrato, per acclività, per conformazione sono caratterizzati da notevole variabilità. La conoscenza delle caratteristiche del manto nevoso e le previsioni meteorologiche tuttavia, unite all’esame dei fenomeni occorsi nei comprensori innevati, consentono di determinare lo stato a grande scala dei fenomeni valanghivi e di valutare quindi la tendenza alla loro formazione ed il pericolo connesso a tali fenomeni.
EMISSIONE E CODICI COLORE
L’attribuzione del codice colore per le valanghe viene condotta sulla base della previsione del grado di pericolo contenuta nel Bollettino Meteomont che descrive, su scala sinottica regionale le situazioni nivologiche particolarmente critiche, senza entrare nel dettaglio locale del singolo pendio. Una volta ricevuto il Bollettino Meteomont, il Centro Funzionale e l’agenzia di Protezione Civile, secondo un'associazione diretta tra codice colore e gradi di pericolo, emanano il Bollettino/Allerta Valanghe che ha un format simile a quello meteo.
Il documento emesso può quindi essere di due tipi:
• Un’allerta valanghe nel caso sia previsto codice colore giallo o superiore su almeno una zona di allertamento.
• Un bollettino valanghe nel caso sia previsto codice colore verde su tutte le zone di allertamento. In caso di bollettino verde non è comunque esclusa la possibilità di eventi localizzati.
Nella tabella di seguito è possibile vedere la corrispondenza tra i gradi di pericolo della scala EAWS, i codici colore ed i relativi scenari di evento di riferimento, con i possibili effetti e danni conseguenti.


Come per il Bollettino/Allerta meteo, anche per le valanghe sono disponibili i web services e i feed RSS nella pagina del Bollettino/Allerta valanghe.
Per sapere cosa fare in caso di valanghe, consulta la sezione Informati e Preparati, dove troverai alcuni consigli utili. Qui invece trovi gli scenari di rischio. Per approfondimenti sulla situazione neve e valanghe è possibile consultare il Bollettino Meteomont sul sito del Servizio METEOMONT dell'Arma dei Carabinieri.