Il sistema di allertamento

Cosa si intende per Sistema di allertamento regionale?

Il sistema di allertamento della Regione Emilia-Romagna, ai fini di protezione civile, riguarda il rischio meteo, idrogeologico e idraulico, costiero e il rischio valanghe. È costituito da soggetti, strumenti, procedure definite e condivise, finalizzate alle attività di previsione del rischio, di allertamento e di attivazione delle strutture che fanno parte del sistema regionale di protezione civile.

Il sistema ha tre funzioni:

  • prevedere la situazione meteorologica, idrogeologica e idraulica attesa e valutare la criticità sul territorio connessa ai fenomeni meteorologici previsti;
  • attivare fasi operative di protezione civile riferite allo scenario di evento previsto e attrezzarsi alla gestione dell’emergenza ad evento in atto;
  • favorire la comunicazione tra i soggetti istituzionali, non istituzionali e i cittadini, per poter mettere in atto le azioni previste nei Piani di protezione civile e le corrette norme comportamentali per l’autoprotezione.

Quali sono e a cosa corrispondono i codici colore dell’allerta?

Il documento di previsione, bollettino di vigilanza o allerta meteo idrogeologica idraulica, che segnala l'assenza o la presenza di rischi meteo-idro utilizza un codice colore uguale in tutta Italia.

Ogni colore è indicativo della localizzazione e intensità dei fenomeni e ha il seguente significato:

  • VERDE = nessuna allerta

  • GIALLO = possibilità di fenomeni localizzati con un basso grado di pericolo per le persone e danni limitati

  • ARANCIONE = possibilità che si verifichi la combinazione di fenomeni più intensi e più diffusi, oppure la forte presenza di uno solo di essi, con un grado medio di pericolo e danni più estesi

  • ROSSO = possibilità di fenomeni molto intensi e molto diffusi oppure di uno solo di essi con pericolo molto elevato per le persone e danni ingenti ed estesi.

L’allerta costituisce il riferimento per l’attivazione delle fasi operative di protezione civile (attenzione, preallarme, allarme) secondo la rispettiva pianificazione

Fenomeni oggetto del sistema di allertamento

Quali sono i fenomeni oggetto dell’allertamento?

I fenomeni oggetto del sistema di allertamento riguardano gli eventi con preannuncio cioè, in linea di principio, prevedibili. Per questi si dispone di modellistica previsionale e di sistemi di monitoraggio che consentono di prevedere il loro verificarsi e la relativa evoluzione, con tempi utili per attivare azioni di prevenzione e di preparazione a salvaguardia della pubblica incolumità. In questo contesto le Allerte di protezione civile, costituiscono lo strumento per trasformare la previsione di un fenomeno in una comunicazione a tutti i soggetti potenzialmente interessati dai relativi effetti.

I fenomeni oggetto del sistema di allertamento sono elencati di seguito.

 

CRITICITÀ IDRAULICA (PIENE DEI FIUMI)

Vengono valutati gli effetti al suolo che potrebbero verificarsi al passaggio di piene fluviali, generate da piogge abbondanti o intense, che interessano i corsi d’acqua per i quali è possibile effettuare una previsione dell’evoluzione a breve termine in fase di evento sulla base del monitoraggio strumentale dei livelli idrometrici e il reticolo di bonifica.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alla criticità idraulica, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in relazione a piene fluviali, consulta la sezione Informati e preparati.

 

CRITICITÀ IDROGEOLOGICA (FRANE E PIENE DEI CORSI MINORI)

Vengono valutati gli effetti al suolo determinati da:

  • attivazione di fenomeni franosi che interessano i versanti: frane di crollo, colate di fango e detriti, scorrimenti di terra e roccia, frane complesse e ruscellamenti superficiali;
  • fenomeni misti idrogeologici-idraulici che interessano il reticolo idrografico minore collinare-montano: rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici (flash flood) nei corsi d’acqua a regime torrentizio con tempi di corrivazione brevi, scorrimenti superficiali delle acque, sovralluvionamenti, erosioni spondali.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alla criticità idrogeologica, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in relazione a fenomeni franosi, consulta la sezione Informati e preparati.

 

CRITICITÀ PER TEMPORALI

Vengono valutati gli effetti al suolo connessi a fenomeni di pioggia molto intensa a carattere temporalesco, alla quale si associano forti raffiche di vento ed eventuali trombe d’aria (tornado), grandine e fulminazioni. Non si tratta quindi di rovesci o temporali isolati, bensì di “sistemi convettivi” organizzati in strutture di grandi dimensioni (almeno una decina di kmq), con caratteristiche rilevanti in termini di durata, area interessata e intensità dei fenomeni.

In conseguenza di temporali forti si possono verificare ulteriori effetti e danni connessi a possibili fulminazioni, grandinate, forti raffiche di vento.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alla criticità per temporali, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in relazione ai temporali, consulta la sezione Informati e preparati.

 

VENTO

Vengono valutati i fenomeni di vento previsto che creano criticità sul territorio regionale in relazione alla quota altimetrica. Per la definizione dei valori di soglia, si fa riferimento allo schema proposto dal CNMCA (Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica), basato sull’intensità del vento, classificata secondo la Scala Beaufort.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio, collegati al vento consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in relazione al vento consulta la sezione Informati e preparati.

 

TEMPERATURE ESTREME

Vengono valutate le criticità connesse ai fenomeni di temperature anomale previste, rispetto alla media regionale, in riferimento a significative condizioni sia di freddo (da ottobre ad aprile) che di caldo (da maggio a settembre) per gli effetti che possono avere sulle persone e sul territorio.

Il principale indicatore per le temperature elevate è la temperatura massima giornaliera, per le temperature rigide è la combinazione della temperatura media e della temperatura minima giornaliera.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alle temperature estreme, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in relazione alle temperature estreme consulta la sezione Informati e preparati.

 

NEVE

Vengono valutate le nevicate che creano criticità sul territorio utilizzando come indicatore l’accumulo medio di neve al suolo in cm, nell’arco delle 24 ore, in relazione alla quota altimetrica.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alla neve, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in relazione alle nevicate, consulta la sezione Informati e preparati.

   

 

PIOGGIA CHE GELA

La pioggia che gela è prodotta da gocce di pioggia che diventano sopraffuse mentre attraversano uno spesso strato d’aria molto fredda (alcuni gradi sotto 0°C) vicina al suolo. Le gocce d’acqua congelano appena impattano un oggetto, ad es. gli alberi, i cavi dell’elettricità, le ali degli aerei sulle piste, e infine per ultimo il suolo. La pioggia che gela, pur essendo caratterizzata da effetti e danni in parte simili al ghiaccio, si distingue per la possibilità di mettere in campo azioni preventive: nel caso di ghiaccio sono possibili degli interventi per prevenirne la formazione al suolo (tipicamente lo spargimento di sale sulle strade), mentre, ad oggi, non si è in grado di intervenire in modo attivo su una superficie stradale colpita da pioggia che gela.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alla pioggia che gela, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in caso di pioggia che gela consulta la sezione Informati e preparati.

 

STATO DEL MARE E CRITICITA’ COSTIERA (MAREGGIATE)

In caso di “stato del mare” vengono valutate le condizioni di moto ondoso previsto al largo, che creano criticità per la navigazione sui tratti di mare aperto. Per la definizione dei valori di soglia si fa riferimento alla Scala Douglas, utilizzata in navigazione per classificare l’altezza delle onde.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati allo stato del mare, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Nella valutazione della “criticità costiera” vengono presi in considerazione gli effetti sul territorio connessi ad eventi di mareggiata caratterizzati da moto ondoso, da acqua alta e/o dalla combinazione dei due. La criticità costiera può essere generata dalla propagazione dell’onda sulla spiaggia e nell’entroterra, dai fenomeni erosivi conseguenti al moto ondoso e dall’effetto barriera per il deflusso di fiumi e canali, in caso di acqua alta. Un’ulteriore criticità è legata al pericolo intrinseco del moto ondoso in caso di sosta sul lungomare o lungo le banchine portuali.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alle mareggiate, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati allo stato del mare, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in caso di stato del mare e mareggiate consulta la sezione Informati e preparati.

 

VALANGHE

Il rischio valanghe corrisponde agli effetti indotti sul territorio da fenomeni di instabilità del manto nevoso che si verificano in particolari condizioni nivo-meteorologiche e che possono interessare persone, infrastrutture o centri abitati.

La valutazione della criticità per valanghe in fase di previsione viene effettuata sulla base delle informazioni contenute nel Bollettino Valanghe per le zone a rischio individuate sul territorio regionale; il riferimento è il grado di pericolo previsto secondo la scala EAWS (European Avalanche Warning Service) che valuta la stabilità del manto nevoso associata alla probabilità di distacco valanghe secondo 5 gradi crescenti di pericolo.

Per conoscere gli scenari ed i possibili conseguenti effetti e danni sul territorio collegati alle valanghe, consulta la tabella che associa i codici colore ai relativi scenari di evento.

Per sapere quali sono i comportamenti più adeguati che è importante conoscere e mettere in pratica in caso di valanghe consulta la sezione Informati e preparati.

Zone di allerta

Perché il territorio regionale è suddiviso in zone di allertamento?

Ai fini dell’allertamento in fase di previsione, il territorio regionale è suddiviso in 18 zone di allerta, la cui definizione si basa su criteri di natura idrografica, meteorologica, orografica e amministrativa. Si tratta di ambiti territoriali omogenei sotto il profilo climatologico, morfologico, e della risposta idrogeologica e idraulica: la loro dimensione è dettata dalla scala spaziale degli strumenti di previsione meteorologica ad oggi disponibili, che consentono di ridurre l’incertezza spazio-temporale insita nella previsione.

Per l’allerta Valanghe sono individuate tre aree di allerta appenniniche.

Quali sono le 18 zone di allerta?

Le 18 zone di allerta sono:

  • A1: Montagna romagnola (FC, RN)

  • A2: Alta collina romagnola (RA, FC, RN)

  • B1: Bassa collina e pianura romagnola (RA, FC, RN)

  • B2: Costa romagnola (RA, FC, RN)

  • C1: Montagna bolognese (BO)

  • C2: Collina bolognese (BO, RA)

  • D1: Pianura bolognese (BO, FE, RA)

  • D2: Costa ferrarese (FE)

  • D3: Pianura ferrarese (FE)

  • E1: Montagna emiliana centrale (PR, RE, MO)

  • E2: Collina emiliana centrale (PR, RE, MO)

  • F1: Pianura modenese (RE, MO)

  • F2: Pianura reggiana (RE)

  • F3: Pianura reggiana di Po (PR, RE)

  • G1: Montagna piacentino-parmense (PC, PR)

  • G2: Alta collina piacentino-parmense (PC, PR)

  • H1: Bassa collina piacentino-parmense (PC, PR)

  • H2: Pianura piacentino-parmense (PC, PR)

 

 

Quali sono le 3 aree di allerta valanghe?

Le 3 aree di allerta valanghe sono:

  • Appennino emiliano occidentale
  • Appennino emiliano centrale
  • Appennino romagnolo

 

Fase di Previsione

Cosa si intende per fase di previsione?

Il sistema di allertamento prevede:

-  una fase previsionale costituita dalla valutazione, effettuata mediante modelli numerici, della situazione meteorologica, nivologica, idrologica, idraulica e geomorfologica attesa, e degli effetti che tale situazione può determinare sull'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente;

-  una fase di monitoraggio e sorveglianza, articolata in   osservazione qualitativa e quantitativa, diretta e strumentale, dell'evento in atto e previsione a breve dei relativi effetti.

La fase di previsione è articolata in tre funzioni:

1) acquisizione dei dati osservati e/o all'elaborazione della previsione rispetto alla natura e all'intensità degli eventi meteorologici attesi;

2) previsione degli effetti che il verificarsi di tali eventi dovrebbe determinare;

3) valutazione del livello di criticità complessivamente atteso nelle zone d'allerta, ottenuto anche confrontando le previsioni elaborate con i valori delle soglie adottate per i rispettivi fenomeni.

La previsione dei fenomeni e la valutazione delle criticità per le zone di allerta, viene effettuata, di norma per le 24 ore della giornata successiva (00:00 – 24:00), aggiornandola, se diversa da quella prevista il giorno precedente, anche per le 12 ore della giornata in corso.

La fase di previsione consente l’attivazione di azioni di prevenzione volte alla riduzione/mitigazione del possibile danno sul territorio e alla preparazione per la gestione di eventuali situazioni di emergenza, in riferimento alla pianificazione di protezione civile. I fenomeni considerati ai fini dell’allertamento sono: criticità idraulica (piene dei fiumi), criticità idrogeologica (frane e piene dei corsi minori), criticità per temporali, vento, neve, pioggia che gela, temperature estreme, stato del mare, criticità costiera (mareggiate), valanghe. I risultati della valutazione vengono sintetizzati in un documento unico di previsione denominato Bollettino di vigilanza meteo idrogeologica idraulica nel caso sia previsto codice verde su tutte le zone di allerta, oppure Allerta meteo idrogeologica idraulica nel caso sia previsto codice Giallo/Arancione/Rosso su almeno una zona di allerta.

Cos’è il Bollettino di vigilanza?

Il Bollettino di vigilanza meteo idrogeologica idraulica è un documento unico di previsione e valutazione nel quale è previsto il codice colore verde su tutte le zone di allerta. La valutazione viene effettuata di norma per le 24 ore della giornata successiva (00:00 – 24:00), aggiornando, se necessario, la valutazione anche per le 12 ore della giornata in corso (36 ore successive). Il documento è emesso a doppia firma da Arpae-SIMC e dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e pubblicato entro le ore 13:00.

Cos’è l’Allerta meteo idrogeologica idraulica?

L’Allerta meteo idrogeologica idraulica è un documento unico di previsione e valutazione nel quale è previsto il codice colore Giallo/Arancione/Rosso su almeno una zona di allerta. Per ciascuna tipologia di fenomeno previsto viene attribuito un codice colore alla relativa zona/sottozona di allerta attraverso la stima di opportuni indicatori associati ad uno scenario di evento sul territorio. La valutazione viene effettuata di norma per le 24 ore della giornata successiva (00:00 – 24:00), aggiornando, se necessario, la valutazione anche per le 12 ore della giornata in corso (36 ore successive). Il documento è emesso a doppia firma dal Centro funzionale di Arpae-SIMC e dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e pubblicato entro le ore 13:00.

Cosa sono il Bollettino e l'Allerta valanghe?

Il Bollettino/Allerta valanghe è il documento che riporta la valutazione della criticità valanghe condotta sulla base della previsione del grado di pericolo contenuta nel Bollettino Meteomont. L’attribuzione del codice colore per le valanghe è articolata in quattro livelli dal verde al rosso, secondo un’associazione diretta tra codice colore e gradi di pericolo EAWS.

Viene emesso un Bollettino nel caso sia previsto codice colore verde su tutte le zone di allerta.

Viene emessa un Allerta nel caso sia previsto codice colore giallo o superiore su almeno una zona di allerta.

La valutazione viene effettuata di norma per le 24 ore della giornata successiva (00:00 – 24:00). Il documento è emesso a doppia firma dal Centro funzionale di Arpae-SIMC e dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e pubblicato entro le ore 16:00.

Cos’è il Bollettino Meteomont?

Il Bollettino Meteomont è il documento di previsione della pericolosità dovuta a valanghe il quale fornisce, su scala sinottica regionale, un quadro semplificato del grado di pericolo e della tipologia di eventi valanghivi attesi. Il Bollettino Neve e Valanghe Meteomont viene redatto dal Comando Regione Carabinieri Forestale durante il periodo di attivazione del servizio Meteomont regionale; tale periodo va solitamente da novembre ad aprile ma può variare secondo le condizioni meteo-nivometriche. Il bollettino riporta le situazioni meteo-nivometriche osservate nel giorno di emissione e le previsioni riferite al grado di pericolo valanghe, secondo la scala europea EAWS, per i successivi 3 giorni (Guida alla lettura dei bollettini Meteomont). Il bollettino viene emesso di norma quotidianamente, entro le ore 14:00, fatte salve condizioni prolungate di assenza di precipitazioni nevose che possono determinare una emissione tri-settimanale, solitamente il lunedì, il mercoledì ed il venerdì. Il bollettino viene pubblicato sul sito https://meteomont.carabinieri.it/home.

Monitoraggio in corso di evento

Cosa si intende per fase di monitoraggio?

La fase di monitoraggio è attuata tramite l’osservazione qualitativa e quantitativa, diretta e strumentale, dell'evento in atto e la previsione a breve termine della sua evoluzione.

Le attività di monitoraggio vengono condotte al verificarsi di un evento, allo scopo di rendere disponibili informazioni a tutti gli enti e le strutture operative del sistema regionale di protezione civile, utili all’attivazione tempestiva delle azioni di contrasto degli eventi in atto e di gestione dell’emergenza sul territorio.

Cos’è il Documento di monitoraggio meteo idrologico idraulico?

È un documento prodotto dal Centro Funzionale Arpae-SIMC che sintetizza le informazioni derivanti dall’attività di monitoraggio meteo idrologico e idraulico in corso di evento effettuate al manifestarsi di una piena significativa sui corsi d’acqua della regione. Contiene un aggiornamento sulle caratteristiche, la localizzazione e l’evoluzione a breve termine dei fenomeni di pioggia e dei conseguenti fenomeni di piena in atto sui corsi d’acqua regionali ed è emesso con cadenza appropriata all’effettiva evoluzione dell’evento, indicata dalla data e ora di fine validità. Puoi consultare i documenti di monitoraggio che vengono pubblicati in tempo reale nella sezione Monitoraggio eventi.

Il Portale Allerta Meteo Emilia-Romagna

Che cos’è il portale Allerta Meteo ER?

Il portale “Allerta meteo Emilia-Romagna”, operativo 24 ore al giorno e 365 giorni/anno, è la fonte ufficiale di informazioni per l’allertamento per la regione Emilia-Romagna.

Nel sito è possibile trovare tutte le informazioni utili su: bollettini e allerte meteo idrogeologiche idrauliche, aggiornamenti in tempo reale sull’evoluzione degli eventi, previsioni meteorologiche e dati, piani di protezione civile, mappe di rischio e report post-evento.

Guarda il video Allerta Meteo in 100 secondi

È possibile per un cittadino ricevere le allerte emesse dalla regione Emilia-Romagna?

Il sistema di allertamento della regione Emilia-Romagna non prevede l'invio diretto di comunicazioni via sms, mail o telefonata ai cittadini da parte della Regione stessa.

Le comunicazioni emesse tramite il portale (ad esempio le allerte meteo idrogeologiche idrauliche) vengono rilanciate sui canali ufficiali Telegram e Twitter.

Nel caso di Telegram occorre iscriversi al canale “AllertaMeteoER” (https://t.me/AllertaMeteoEMR) che riporta le allerte/bollettini di vigilanza meteo idrogeologiche idrauliche, le allerte/bollettini Valanghe, i documenti di monitoraggio relativi alle piene dei corsi d'acqua in corso di evento, i report post-evento; è un canale di recente apertura, che vedrà un’evoluzione nei contenuti in futuro.

Nel caso di Twitter è possibile seguire l'account Twitter @AllertameteoRER (https://twitter.com/AllertaMeteoRER) per rimanere aggiornati sui contenuti pubblicati sul portale e su altri contenuti di carattere divulgativo relativi ai rischi idrometeorologici e alle indicazioni sui comportamenti adeguati da tenere prima, durante e dopo un evento critico https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it/social-allerta.

Le informazioni fornite attraverso i canali sopra indicati sono di carattere regionale e non locale.

Per informazioni a livello locale occorre fare riferimento al proprio Comune per verificare l'esistenza di canali di comunicazione attivati dal Comune stesso e le eventuali modalità di iscrizione.

È possibile accedere alle allerte emesse dalla regione Emilia-Romagna con un servizio di feed RSS?

Sì, nel portale sono presenti i feed RSS da cui poter prelevare gli aggiornamenti.

Il Portale inoltre mette a disposizione una serie di servizi web che possono essere invocati da applicazioni esterne. La pagina "Guida per gli sviluppatori" raccoglie i servizi disponibili al pubblico e le istruzioni per il loro utilizzo.

Cosa trovo sulla pagina del Comune?

Sulla pagina del Comune, si possono visualizzare le comunicazioni eventualmente pubblicate dal Comune stesso, i dati dalle stazioni di misura presenti nell’ambito del territorio comunale (pioggia, livelli idrometrici, velocità del vento, temperature), la cartografia sul dissesto e sul rischio alluvioni e il piano comunale di protezione civile.

Che cos’è il piano di protezione civile?

Il piano di protezione civile, ai diversi livelli territoriali, è lo strumento operativo che raccorda le procedure per l’intervento nelle emergenze, l’organizzazione dei soccorsi, l’informazione alla popolazione e l’intervento dei volontari e degli operatori addetti ai servizi di protezione civile in relazione a scenari definiti nella pianificazione stessa.

I Comuni devono predisporre il piano di protezione civile comunale, solitamente è pubblicato sul sito ufficiale del Comune.

I Comuni possono pubblicare il proprio piano di protezione civile sul portale Allerta Meteo ER nella propria pagina.