Nei giorni 16 e 17 dicembre, fenomeni nevosi hanno interessato tutta la regione portando anche in pianura accumuli al suolo significativi che si sono poi rapidamente sciolti.
Il 16 dicembre una vasta saccatura atlantica presente sull’Europa centrale si è andata estendendo verso est, schiacciando il campo di alta pressione presente sul Mar Mediterraneo e favorendo flussi sul settentrione italiano che sono andati progressivamente diminuendo il campo termico: nella notte tra il 16 e il 17 dicembre la corrente fredda è scesa a latitudini inferiori.

Mappe di riflettività radar del 16/12/2018 alle 21:00 (a sinistra) e alle 00:35 (a destra)
A partire dalle 17:00 sull’arco appenninico tra le province di Parma e Bologna sono iniziate le precipitazioni nevose, che si sono intensificate ed estese su quasi tutta la regione, a parte la provincia di Piacenza.
Le precipitazioni nevose a tutte le quote, preannunciate da due allerte per neve su tutta la regione ad esclusione della costa (15 e 16 dicembre), hanno coperto tutto l’Appennino, le zone pedecollinari e buona parte della pianura centro-occidentale, con uno spessore del manto nevoso che ha avuto un deciso incremento a partire dalle 18:00 del 16 dicembre fino alle 09:00 del giorno 17, con una media di circa 15 cm. Il 17 dicembre gli spessori risultavano tra i 4 ed i 13 cm nella Pianura centrale, tra i 6 e i 21 cm sull’Appennino.

Neve sull’Appennino reggiano (a sinistra, foto del Resto del Carlino – ReggioEmilia) e a Passo Pradarena, Ligonchio (a destra, foto CarpeDiem).
Sono stati riscontrati problemi non gravi a Bologna; disagi alla viabilità sulla SP 33 «Casolana»; sulle strade secondarie e sulla linea ferroviaria secondaria in provincia di Reggio-Emilia. Nessun problema riguardo a caduta di alberi o di rami.
Informazioni più dettagliate sui dati meteorologici dell'evento e sui principali effetti sul territorio sono disponibili nel Rapporto dell'evento meteorologico del 16 e 17 dicembre 2018