Nei giorni tra il 10 e il 12 marzo, la simultanea presenza sull'area mediterranea di un intenso flusso di aria calda e umida di origine africana e di una perturbazione di origine atlantica ha dato luogo a vari fenomeni sul territorio della nostra regione, in particolare intense e diffuse precipitazioni che, dalla giornata dell'11 marzo, sono accresciute di intensità interessando prima il crinale appenninico delle province di Parma e Modena, poi tutto il crinale appenninico e le zone pedecollinari delle province di Parma e Bologna, coinvolgendo infine pressoché tutto il territorio regionale.

La combinazione delle precipitazioni piovose e dello scioglimento definitivo del manto nevoso fino a quote collinari non solo ha fatto registrare valori di precipitazione complessivi molto elevati nella rete pluviometrica dei bacini della regione, ma ha anche comportato consistenti innalzamenti dei livelli idrometrici su tutti i corsi d’acqua e generato piene fluviali di elevato volume, in particolare sui fiumi Enza, Secchia e Reno. Le piene più significative in termini di durata ed altezze raggiunte si sono verificate sui tratti vallivi dei citati corsi d'acqua: in particolare il colmo di piena nel tratto vallivo dell’Enza ha determinato la chiusura del ponte sulla strada provinciale a Sorbolo e l’evacuazione precauzionale di circa 40 persone a Lentigione di Brescello.

Le situazioni di dissesto, frane e smottamenti sono state varie e in diverse aree della regione, sia nel Modenese (Lama Mocogno e Serra), che in Romagna (Casteldelci, Sant’Agata, Novafeltria, Verghereto, Bagno di Romagna, Santa Sofia), ma anche nel Parmense (Perini di Bedonia) e nel Forlivese (San Benedetto in Alpe). La situazione più critica è stata determinata dalla riattivazione della frana storica di Gaggio Montano, che ha comportato la chiusura della strada Porrettana vecchia, l’evacuazione di alcune case nella frazione di Marano e la parziale occupazione dell’alveo del fiume Reno. Alla destra del Reno si sono registrati anche danni nel Ravennate dovuti ai movimenti franosi lungo l'argine del Canale di Bonifica.

Informazioni più dettagliate sui dati meteorologici dell'evento e sui principali effetti sul territorio sono disponibili nel Rapporto dell'evento meteo-idrologico dal 10 al 12 marzo 2018