Nel periodo dal 15 al 19 novembre, la persistenza di un’area depressionaria collocata sul Mediterraneo Occidentale ha causato precipitazioni intense e persistenti anche sull’Emilia-Romagna. Le piogge nell’arco dei cinque giorni hanno generato quantitativi diffusamente superiori ai 150 mm sui rilievi centrali e occidentali, provocando l’innalzamento dei livelli idrometrici di numerosi corsi d’acqua e anche la rottura di tre argini: quello dell’Idice a Budrio (BO), quello del Quaderna a Ozzano Emilia e quello del canale Diversivo a Massa Finalese (MO), oltre che allagamenti a Modena e nella città metropolitana di Bologna.
Nella mattinata del 15 novembre si è verificato sull’Emilia-Romagna l’ingresso di precipitazioni da ovest, contestualmente all’ingresso di aria fredda associata al minimo in movimento verso est. A fine mattinata le piogge si sono formate sull’Appennino e sono state spinte verso nord-est da flussi meridionali, seguite da un secondo impulso, proveniente da sud-ovest, nel corso delle prime ore del 16 e in rapido esaurimento già nel primo mattino.
Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno si sono verificate sulla regione nuove piogge intense, in estensione verso nord-ovest, che sono durate fino alla mattina del 17. Le precipitazioni hanno insistito soprattutto sulle province di Modena e Bologna, dove si sono riscontrate le maggiori criticità legate alle piene dei fiumi e hanno assunto carattere nevoso anche a quote collinari fino a 500 m circa. Tra il pomeriggio del 17 e la mattina del 18 si è registrata una momentanea attenuazione dei fenomeni che sono poi ripresi nel pomeriggio del 18, spinti da sud, insistendo maggiormente sulla parte centro-occidentale della regione. Anche questa volta le precipitazioni hanno assunto carattere nevoso, ma a quote maggiori (fino a circa 900 m). Le precipitazioni sono continuate soprattutto sull’Appennino centro-occidentale e sulla pianura nord-orientale anche nella giornata del 19 per poi esaurirsi nel tardo pomeriggio-sera.
Come si può vedere nella mappa dell’analisi delle precipitazioni riportata qui di seguito, i pluviometri nel corso dell’evento hanno registrato complessivamente valori superiori ai 200 mm in molte stazioni del settore centro-occidentale, soprattutto su Bologna e Modena, dove ci sono state anche le maggiori criticità legate alle piene.

L’effetto principale legato alle piene dei fiumi è stato la rottura dell’argine del fiume Idice per circa 40 m nella zona di Budrio (BO) il 17 novembre, provocando l’evacuazione di circa 210 persone. A causa degli allagamenti è stata chiusa dal pomeriggio dello stesso giorno la linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, in un tratto di circa 4 Km tra Mezzolara e Budrio. Nel Bolognese si sono verificati inoltre vari disagi a Bologna e Loiano, dove ci sono state delle frane; allagamenti si sono verificati a Castel Maggiore, Budrio, Malalbergo, Valle dell’Idice e Valsamoggia, mentre sono state numerose le strade chiuse a Bologna e provincia. Nel Modenese le piogge hanno fatto innalzare i livelli dei fiumi Secchia e Panaro, causando numerosi allagamenti (soprattutto nella parte ovest) della città e nella zona di Sassuolo e Campogalliano. Il Savena Abbandonato ha tracimato a Malalbergo (BO) e circa 15 persone sono state evacuate. A Ozzano dell’Emilia si è verificata la rottura dell’argine del torrente Quaderna. Il Sillaro è straripato in alcune zone a Sesto Imolese (BO). Vari smottamenti hanno causato la chiusura di alcune strade provinciali in Appennino. Si sono verificati anche numerosi distacchi della corrente elettrica che hanno interessato alcune migliaia di utenze.

Effetti dell'esondazione dell'Idice a Budrio. Fonte: Centro Meteo Emilia-Romagna
L’andamento dello spessore della neve misurato dai nivometri della rete regionale, evidenzia due fasi di incremento principali: la prima dal pomeriggio del 16 al pomeriggio del 17 e la seconda, meno evidente, durante il pomeriggio del 18. Durante la prima fase tutti i nivometri hanno registrato un incremento fino al nivometro di Montegroppo situato a 656 m s.l.m.; l’incremento massimo registrato è di circa 50 cm dal nivometro di Lago Pratignano a quota 1319 m s.l.m. I rilievi dei Carabinieri Forestali hanno mostrato gli incrementi massimi tra il 16 e il 17 nel Modenese.
Per quanto riguarda il vento, i valori massimi si sono registrati in alcune stazioni di collina e montagna nella giornata del 15, in particolare nelle stazioni di Madonna dei Fornelli (BO, 900 m s.l.m.) e Pennabilli (RN, 629 m s.l.m.) sono stati raggiunti i valori di ‘burrasca fortissima’, (tra 88.2 km/h e 102.4 km/h). Nella rimanente parte dell’evento i venti massimi sono stati per lo più contenuti nell’intervallo di valori di ‘burrasca moderata’, tra 62 km/h e 74.52 km/h, e in qualche caso in quello di ‘burrasca forte’, tra 74.88 km/h e 87.84 km/h. Nel periodo dal 12 al 18 novembre si sono verificate inoltre delle mareggiate sulla costa, con rilevanti situazioni di ingressione marina che hanno danneggiato le difese costiere e arrecato notevoli danni all’intero litorale.
Gli effetti delle mareggiate a Lido di Volano (sinistra) e Bellaria-Igea Marina (destra). Fonte: Centro Meteo Emilia-Romagna