Le giornate dall’8 al 12 dicembre sono state caratterizzate da diversi fenomeni meteorologici che hanno causato ingenti danni in diverse aree della Regione.
Dalle prime ore dell’8 dicembre si sono osservati vari sistemi, prima con deboli precipitazioni poi con rinforzi delle stesse; in seguito altre strutture si sono evolute generando precipitazioni più intense, prima sul crinale dell’Appennino centrale, poi sulla pianura reggiana. Si sono generati in poco tempo un insieme di sistemi allineati, con un’intensificazione dei fenomeni e importanti linee temporalesche. In un periodo di circa 48 ore, dalla mattina del 10 fino alla mattina del 12, le precipitazioni hanno interessato il territorio regionale con più impulsi successivi di forte intensità che hanno fatto registrare complessivamente valori cumulati molto elevati, soprattutto sul crinale appenninico centro-occidentale.

Nella giornata del 10 dicembre è occorso anche il fenomeno del gelicidio, ovvero della pioggia che gela al suolo, nelle aree collinari della regione centro-occidentale, causato da aria calda a bassa quota, associata a precipitazioni e alla presenza di uno strato di aria fredda al suolo. Il gelicidio ha causato vari problemi alla circolazione ferroviaria, in particolare sulla linea Bologna-Prato. Il ghiaccio ha fatto cadere rami sulle linee elettriche causando black-out in alcune località delle province di Reggio-Emilia e Parma.
Sempre il 10 dicembre si sono registrate forti raffiche di vento che hanno causato danni ingenti in vaste aree della regione: caduta di alberi anche su linee elettriche, cornicioni e coperture fienili scoperchiati, tettoie divelte, chiese ed edifici storici danneggiati nel Cesenate, nel Forlivese, nella provincia di Bologna (raffiche fino a 180 km/h) e nell'appennino modenese (raffiche fino a 170 km/h).

Ma sono state le precipitazioni intense sulla parte montana dei bacini di Trebbia, Taro, Parma, Enza, Secchia, Panaro e parzialmente del Reno, con piogge mediamente superiori ai 200 mm/48 ore e punte superiori ai 300 mm/48 ore, a determinare una situazione di significativi eventi idraulici. Inoltre, tra l’11 ed il 12 dicembre, il progressivo aumento delle temperature in quota, determinato dai venti caldi di libeccio, ha causato un parziale scioglimento delle nevi presenti nei bacini centro-occidentali, il che ha fornito un ulteriore contribuito all’afflusso complessivo, generando piene dai volumi notevoli lungo tutti i corsi d’acqua: Trebbia, Taro, Parma, Secchia ed Enza. In quest'ultimo caso si è verificato, alle 5:30 del giorno 12 dicembre, il sormonto della sommità arginale in tre punti vicini sull’argine destro del fiume, in località Lentigione di Brescello. Sono state inoltre registrate delle tracimazioni del fiume Parma nell’abitato di Colorno (PR).

Informazioni più dettagliate sui dati meteorologici dell'evento e sui principali effetti sul territorio sono disponibili
nel Rapporto sull'evento idro-meteorologico dal 8 al 12 dicembre 2017.