Nebbia in pianura: quando si forma e perché non è un fenomeno da allerta

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null Nebbia in pianura: quando si forma e perché non è un fenomeno da allerta

Il mese di gennaio è iniziato all’insegna dell’alta pressione e con giornate in cui prevale il cielo sereno è facile che compaia anche il fenomeno della nebbia, soprattutto nelle zone della pianura Padana. 

 

La nebbia è una formazione nuvolosa a contatto con il suolo che si forma quando l’aria nei bassi strati dell’atmosfera risulta particolarmente stagnante e l'umidità si condensa in gocce d'acqua. La sua densità dipende dal contenuto di vapore acqueo nella massa d’aria, quindi possiamo affermare che la nebbia aumenta con una maggiore umidità.

 

Solitamente la nebbia si forma in condizioni di cielo sereno e tempo stabile nelle ore più fredde della giornata come quelle notturne o quelle del primo mattino. Durante il giorno infatti, il sole riesce quasi sempre a garantire il progressivo sollevamento della nebbia, anche se esiste comunque la possibilità che il fenomeno persista anche per gran parte della giornata. Risulta tuttavia molto complesso stabilire con anticipo in quali zone si verificherà il fenomeno, per questo non esiste un’allerta per nebbia, nonostante il pericolo che costituisce per la viabilità.

 

I banchi di nebbia riducono infatti la visibilità tanto da non riuscire a vedere il veicolo che abbiamo davanti, anche se a pochi metri di distanza. Questo rende difficile la lettura della segnaletica e per questo è importante seguire i consueti consigli di prudenza alla guida: moderare la velocità, tenere la distanza di sicurezza e accendere i fari fendinebbia. Una distinzione che è importante fare è quella tra la nebbia e la foschia: quest’ultima causa una minore riduzione della visibilità, che rimane inferiore ai 5 chilometri e superiore al chilometro.

 

In una situazione caratterizzata dall’alta pressione, come quella di questi giorni, è possibile che si verifichi anche un altro fenomeno: quello della galaverna. Si tratta di un deposito di ghiaccio costituito da aghi, scaglie o granuli su superfici esterne quando la temperatura è inferiore a 0°C e l’umidità elevata. Questo fenomeno è facilmente riscontrabile sui rami degli alberi.