Report dell'evento meteorologico dall'1 al 4 ottobre 2020

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Nel periodo che va dall’1 al 4 ottobre si sono verificate condizioni di forte instabilità sull’intero territorio regionale. L’evento è stato caratterizzato da raffiche di vento molto forti e grandi accumuli di precipitazioni sull’Appennino a causa della persistenza dei sistemi temporaleschi, che hanno generato fenomeni di piena sui tratti montani di Trebbia, Aveto e Taro. 

Le prime precipitazioni sull’Appennino parmense, e in seguito su quello piacentino, sono iniziate nella serata del 1 ottobre, per poi estendersi nel corso della notte anche nella parte centrale della regione, fino a coinvolgere il  Modenese e il Ferrarese, seppur in maniera meno intensa. Nella prima mattinata i fenomeni hanno continuato ad insistere sul settore occidentale, estendendosi però anche al Bolognese e Ferrarese, mentre deboli piogge hanno interessato la Romagna. 

Nel corso della mattinata e fino alla sera del 2 ottobre, i fenomeni, in movimento verso nord, hanno continuato ad interessare il settore occidentale della regione, mentre fenomeni isolati hanno interessato l’Appennino centrale.

Dopo una breve attenuazione nel corso della serata, a partire dalle prime ore del 3 ottobre,  il settore appenninico occidentale è stato interessato nuovamente da un sistema temporalesco compatto ed organizzato proveniente da sud ovest, da cui si è originata una linea temporalesca estesa tra Piacentino e Parmense, con direttrice nord-sud, che ha prodotto precipitazioni intense fino al settore centrale della regione. Successivamente, nel corso della prima mattina, i fenomeni sono proseguiti sul settore centro occidentale, con un altro sistema intenso e organizzato che ha interessato da sud la fascia costiera. 

Nel corso della mattinata, sporadiche precipitazioni si sono verificate sul lato centro occidentale, mentre dalle 13 circa un sistema organizzato di moderata intensità ha coinvolto il lato centro-orientale, portando precipitazioni dall’Appennino centrale al Ferrarese. 

Nella mattinata del 4 ottobre invece, la fascia collinare è stata nuovamente interessata da precipitazioni. Nel pomeriggio un nuovo sistema esteso ed organizzato ha interessato l’Emilia-Romagna da sud-ovest attraversandola in movimento verso est, seguito da ulteriori precipitazioni. I temporali sono proseguiti sulla costa fino alle 4 del 5 ottobre, con residui fenomeni sull’Appennino centro-occidentale. 

L’evento nel suo complesso è stato caratterizzato da precipitazione a carattere forte e persistente con accumuli molto elevati. La zona più colpita è stato l’Appennino piacentino e parmense al confine con la Liguria, specialmente nella giornata del 2 ottobre, dove  sono stati raggiunti valori di cumulata giornaliera di 228.8 mm presso la stazione di Tarsogno, nel comune di Tornolo (PR) e 182.4 mm presso la stazione di Montegroppo, nel comune di Albareto (PR). I maggiori accumuli orari, sono stati sempre nelle stesse stazioni e nella stessa giornata, pari a 45.4 mm/ora alle 6. 

Nel corso dell’evento si sono verificate forti raffiche di vento soprattutto sul Parmense e sul Bolognese e molto forti sul Riminese per tutte e tre le giornate. Forti raffiche si sono avute anche nel Piacentino durante il 3 e 4 ottobre. La stazione anemometrica di Pennabilli (RN) ha registrato le raffiche più intense, sopra i 90 km/h, per buona parte del pomeriggio del 2 ottobre e per tutta la notte successiva. Il massimo valore registrato da questa stazione è stato di 104 km/h alle 22 della stessa giornata. Nel Bolognese invece le raffiche più intense si sono avute nelle prime ore del 3 ottobre, dove sono stati raggiunti valori di velocità massima del vento sull’ora pari a 89 km/h alle 4 della stessa giornata presso la stazione di Madonna dei Fornelli (BO).

Il vento ha causato alcuni danni come alberi divelti, rami spezzati e cartelli stradali abbattuti, soprattutto nel Modenese.

Le precipitazioni del periodo hanno causato degli innalzamenti dei livelli idrometrici dei fiumi. In particolare le piogge intense avvenute nella notte tra l’1 e il 2 ottobre, hanno fatto registrare più impulsi con valori massimi superiori ai 30mm/ora e 70mm/3 ore nelle stazioni di crinale di Trebbia e Taro.

Nello specifico due colmi di piena impulsivi, a distanza di circa 6 ore uno dall’altro, hanno sfiorato la soglia 3 nella sezione di Cabanne e superato la soglia 2 nella sezione di Salsominore sul torrente Aveto, per poi laminarsi alla confluenza in Trebbia, dove nella sezione di Bobbio hanno appena superato la sola soglia 1. Rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici si sono registrati anche sul bacino montano del Taro nelle prime ore del 2 ottobre, con colmi superiori alla soglia 2 nelle stazioni di Tornolo, Pradella ed Ostia Parmense, che si sono rapidamente laminati verso valle, raggiungendo la sola soglia 1 nella sezione di Fornovo.

Le piene non hanno generato particolari effetti al suolo. Si segnala soltanto il crollo della campata centrale del ponte Lenzino di Marsaglia. Si segnala anche una frana sulla statale  586 della Val d'Aveto, che ha causato il crollo di un tratto di carreggiata tra i bivi per Caselle e Pievetta, nel comune di Rezzoaglio.

Informazioni più dettagliate sui dati meteorologici dell'evento e sui principali effetti sul territorio sono disponibili nel Rapporto dell'evento meteorologico dall'1 al 4 ottobre 2020.