Tromba d’aria, tornado e downburst: cosa sono e quando si verificano

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null Tromba d’aria, tornado e downburst: cosa sono e quando si verificano

In seguito agli intensi fenomeni temporaleschi che hanno interessato la nostra regione durante la settimana appena trascorsa, in particolare tra la serata di mercoledì 17 e la mattina di venerdì 19 agosto, si è sentito molto parlare dei danni causati dalle trombe d’aria e dal downburst. Ma che cosa distingue questi fenomeni e quale ha colpito il territorio regionale nei giorni scorsi?

La tromba d’aria si configura come un vortice di circa 100 metri di diametro in violenta rotazione a contatto con il terreno. Il termine tornado, in origine riferito ai più intensi fenomeni che caratterizzano il continente americano, viene utilizzato come sinonimo di tromba d’aria.

Il downburst invece consiste in una colonna di aria fredda in rapida discesa da un temporale che quando arriva in prossimità del suolo si espande orizzontalmente in tutte le direzioni dando luogo a raffiche lineari di forte intensità. 

Tromba d’aria o tornado

La tromba d’aria, o tornado (i due termini si riferiscono allo stesso fenomeno), può formarsi sia sulla terraferma sia sulla superficie del mare, in tal caso si parla di tromba marina, solitamente più frequente e meno potente. Il diametro si attesta in genere sui 100 metri ma può raggiungere anche il chilometro in condizioni estreme, che difficilmente si verificano nel continente europeo. La velocità del vento può superare i 300 km/h per i tornado su terraferma, e 250 km/h per le trombe marine. Per classificarli si utilizza la scala Enhanced Fujita, composta da sei livelli (da EF0 a EF5) determinati dagli indicatori di danno utilizzati per ricostruire l’evento vorticoso.

I tornado si possono generare in zone di convergenza in cui due flussi di vento provenienti da direzioni diverse si incontrano formando dei vortici - le trombe marine di solito hanno questa origine - oppure possono svilupparsi a partire da supercelle temporalesche.

In Italia, vista la minor occorrenza e le dimensioni contenute, alle trombe d’aria può essere associato un livello di rischio più basso rispetto al downburst, maggiormente frequente ed esteso.

Downburst

Il downburst è un fenomeno meteorologico legato ai temporali, si origina alla base di una nube temporalesca e colpisce il suolo perpendicolarmente per poi espandersi a raggiera con una velocità che supera facilmente i 100 km/h. Non esiste una vera e propria traduzione in italiano, ma può essere spiegato come forti raffiche lineari di vento. E’ più frequente e ha una maggiore estensione spaziale rispetto alla tromba d’aria, per questo motivo i danni che provoca possono essere più gravi e soprattutto più diffusi rispetto a quelli causati da un tornado, in particolare nel bacino del Mediterraneo.

Le raffiche di forte intensità che si sono verificate durante i temporali che hanno colpito l’Emilia-Romagna tra il 17 e il 19 agosto 2022 causando ingenti danni non sono riconducibili a trombe d’aria bensì a downburst. A partire dalla serata di mercoledì nella provincia di Ferrara si sono registrate raffiche di vento che hanno toccato i 130 km/h a Bondeno e i 75 km/h a Burana in conseguenza a una linea di temporali molto consistenti che proveniva dal Modenese e si spostava in direzione nord-ovest.

La grande intensità dei fenomeni temporaleschi che si sono verificati è dovuta alle particolari condizioni atmosferiche che ne hanno favorito lo sviluppo. Infatti, il lungo periodo di secca e temperature elevate ha causato un alto accumulo di umidità nell’atmosfera, per cui è bastato il passaggio di aria fredda proveniente dall’Islanda in quota per innescare i temporali latenti, che si sono sfogati con particolare violenza.

Fonte: Arpae