Nel periodo tra il 30 novembre e il 2 dicembre 2023 una perturbazione di origine artica ha lambito il nord Italia, attivando in un secondo momento intense correnti da sud-ovest calde e umide che hanno coinvolto l’Emilia Romagna.
Nel corso delle prime ore del 30 novembre le precipitazioni, in graduale intensificazione, hanno interessato i settori occidentali e il crinale appenninico, per poi spostarsi lentamente verso nord-est, insistendo a carattere debole-moderato anche nel corso del pomeriggio, in particolare sui settori appenninici del bolognese e sulle province di Piacenza e Parma, con un ulteriore intensificazione nelle ore serali sui crinali centro-occidentali.
Dalle prime ore del 1 dicembre fino al pomeriggio i fenomeni, per lo più sparsi e localizzati, hanno coinvolto le province da Piacenza a Bologna, mentre in serata si è assistito ad una nuova intensificazione: piogge diffuse hanno inizialmente colpito l’Appennino occidentale, per poi, nella notte, coinvolgere in successione le province da ovest verso est, fino alla Romagna.
Nel corso della mattina del 2 dicembre i fenomeni hanno interessato in maniera localizzata, e a tratti intensa, il piacentino, il parmense e l’Appennino tra le province di Bologna, Forlì-Cesena e Rimini, risultando in graduale attenuazione nel corso del primo pomeriggio.
Mappa di riflettività del composito radar del 30/11/2023 alle ore 04:45 (a sinistra) e alle ore 05:50 (a destra).
A fine evento si sono registrati diffusi accumuli maggiori di 200 mm, in particolare sui bacini del Trebbia, Taro, Parma, Enza e Secchia, con un picco di 383,4 mm misurato dalla stazione di Lago Ballano, nella provincia di Parma.
Pioggia cumulata dell’evento dal 30 novembre al 2 dicembre 2023
Le condizioni iniziali di saturazione dei suoli e di deflusso all’interno dei suddetti corsi d’acqua, dovuti ad un autunno particolarmente piovoso, hanno favorito, in particolare nei bacini di Parma e Secchia, piene significative con livelli idrometrici diffusamente prossimi o superiori alla soglia 2; su Enza e sul torrente Montone superiori alla soglia 3.
Nelle zone appenniniche centro-occidentali si sono inoltre verificati diffusi fenomeni franosi e di erosione, in particolare nelle province di Parma e Modena, che hanno causato numerose interruzioni della viabilità principale e secondaria.
L’evento è stato caratterizzato dalla presenza di vento forte, con raffiche diffusamente superiori a 74,9 km/h sul crinale appenninico. In particolare nelle località di Lago Scaffaiolo (BO), Madonna dei Fornelli (BO) e Pennabilli (RN) sono state registrate raffiche fino a 100 km/h. I danni sono stati ingenti, con interruzione della corrente elettrica e diversi black out in numerosi comuni del parmense e reggiano. Nel bolognese si sono registrati danni estesi dovuti alla caduta di alberi, con l’interruzione del traffico ferroviario. Tra ferrarese, forlivese, ravennate e riminese il vento ha scoperchiato tetti, causato la caduta di alberi e cartelli stradali, con l’interruzione di energia e utenze private in diversi comuni.
Danni causati dal vento nella giornata 02/12/23 a Imola (BO) e Castel San Pietro (BO). Foto Resto del Carlino
Per ulteriori informazioni consulta il Rapporto degli eventi meteorologici, di piena e di frana dal 30 novembre al 2 dicembre 2023